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mercoledì 19 dicembre 2012

porta basculante difficoltosa in apertura

Se non si fa una accurata manutenzione alla porta basculante del garage, capita che, un bel giorno ne diventa difficoltosa l'apertura.
Bisogna quindi trovare i punti da lubrificare
e si comincia con lo svitare il lamierino di
protezione alla corda d'acciaio legata
al contrappeso o alla molla.
Si vede così la rotellina che molto probabilmente non gira più, ma scivola sul binario facendo attrito.
Questa è la causa principale dell'indurimento in apertura e chiusura della basculante.


Altro punto da lubrificare dove è fissato il braccetto.
Si vede infatti che un po' di vernice manca, evidenziando il punto di attrito tra le due parti.
A destra ci sono evidenziati altri due punti da lubrificare.



Bisogna lubrificare anche sulla parete del binario dove scorre la rotellina. Questa quando si alza o si abbassa la basculante si sposta a destra o a sinistra andando a toccare la parete che se lubrificata ne permette lo scivolamento senza fare resistenza.




 poiché non è facile arrivare a lubrificare  il perno interno della rotellina, ma ci si può limitare al contatto segnato dalle frecce nella figura sopra, ho fatto una modifica.
Con una punta da ferro del diametro di 3 mm, ho fatto un foro limitandomi a forare la parte in plastica relativa alla rotellina senza forare il perno in metallo su cui ruota.

Qui si vede il foro. E a destra come posso spruzzare il grasso al suo interno raggiungendo facilmente il perno. Una spruzzatina e poi far girare la rotellina, anche a mano, e rispruzzare, cosi per 3 o 4 volte.

Alla fine rimontare il lamierino di protezione, dopo aver provato se finalmente la basculante si è alleggerita.
Ora si può spruzzare un po' di grasso nel forellino senza più smontare il lamierino di protezione. Cosi si rende più agevole la manutenzione.
Lubrificare almeno un paio di volte all'anno o più a seconda della necessità, dipende se un luogo polveroso e esposto al sole.






domenica 4 novembre 2012

Come smontare un rubinetto

Prima cosa chiudere la valvola generale dell'acqua o anche solo la valvola che serve il punto interessato. Di solito in ogni bagno c'è sempre una valvola per chiudere l'ingresso dell'acqua, calda e fredda. Per non sbagliare chiudere entrambi e poi procedere come mostrato nel video.





Vediamo il confronto tra il rubinetto originale, con il gommino per chiudere l'acqua e quello a dischi in ceramica.

vitone con gommino e a dischi
con gommino e a dischi

entrambi i vitoni sono delle stesse dimensioni.
Quello con il gommino sembra più corto perché in posizione di aperto.
Si vede il gommino trattenuto dalla vite. Per sostituirlo, si svita, si sfila il gommino e si rimette quello nuovo che si trova in vendita nei negozi di idraulica. I gommini sono di diverse dimensioni. Ogni tipo di rubinetto ha il suo.
il gommino con evidente segno di usura


Qui, a destra, il  vitone smontato.
Si vede la vite, sporca di grasso, che spinge la parte con il gommino.


Qui vediamo in linea di massima il principio di funzionamento e le parti che compongono il rubinetto. Quando si sostituisce il gommino sarebbe buona norma passare con un apposito alesatore sulla base della "sede guarnizione" per togliere sia le incrostazioni che eventuali deformazioni dovute all'usura.






 Un esempio di alesatore per rubinetto. Ce ne sono di diversi tipi, ma si assomigliano tutti.


Un avvertimento: quando chiudete il rubinetto non stringete troppo forte, è sufficiente una leggera pressione per far si che la guarnizione (gommino) faccia tenuta. Le gocce d'acqua che scendono ancora per un po', sono solo il residuo di acqua all'interno dell'uscita del rubinetto che si sta svuotando.

martedì 2 ottobre 2012

Cassetta wc esterna Kariba

Il principio di funzionamento delle cassette per wc, esterne o incassate, in linea di massima è sempre lo stesso.
Da una marca all'altra cambiano i componenti che fanno funzionare dal galleggiante al sistema di chiusura dell'acqua ecc..
Inserisco alcuni link che vi portano a siti dove sono elencati diversi tipi di cassette per wc.

Faismilani

Kariba

un sito per pezzi di ricambio di varie marche.

La perdita di acqua che prima o poi si manifesta è dovuta non solo all'usura e all'invecchiamento delle parti in gomma, ma anche alla presenza di corpi estranei che impediscono la chiusura dell'acqua tramite il galleggiante che spinge, con una leva, un gommino contro il foro d'ingresso.
Quando si eseguono lavori di riparazione sui tubi dell'acqua, di casa o del condominio, o semplicemente quando viene a mancare l'acqua dall'acquedotto, si forma dell'aria nei tubi con sacche di depressione. All'apertura dei rubinetti queste depressioni smuovono il deposito ferroso e calcare presente nei tubi vecchi e di ferro, che va poi a fermarsi nei punti critici. Depositi che difficilmente si formano nei tubi in plastica.


Per aprire, il coperchio, fare leva schiacciando la parete della cassetta verso l'interno su entrambi i lati.
E' evidenziato il punto di incastro












 



  1.  gomma ad anello, sostituibile, chiude ermeticamente e non lascia scendere l'acqua. Sostituire quando ci sono delle perdite
  2. contrappeso sul braccio per far scendere meno acqua (risparmio). Spostando il peso si aumenta o diminuisce il quantitativo
  3. galleggiante. Si muove all'interno di un cassettino
  4. ghiera che sostiene tutto la parte del galleggiante e del rubinetto. All'interno vi è il gommino che chiude od apre l'acqua
  5. leveraggio del galleggiante. Quando sale spinge il gommino e chiude l'acqua
  6. leva per il tasto economia
  7. leva per il tasto a volume normale
  8. tubo o asta che alzandosi apre e permette la fuoriuscita dell'acqua. La tenuta è garantita dall'anello di gomma 1 (nera). Il foro centrale dell'asta o tubo, permette all'acqua di tracimare, un troppopieno, se il rubinetto non si chiude e continua ad entrare acqua, passa nel foro centrale e scende dentro il water
  9. strato di polistirolo che serve da silenziatore e da anti condensa (non lascia bagnare la parete esterna)
  10. vite di regolazione,serve per alzare o abbassare il galleggiante,ottenendo così un aumento o diminuzione del livello dell'acqua all'interno della vaschetta:in tal modo si può risparmiare sul consumo dell'acqua.


 si svita la ghiera (4), si estrae tutto il corpo galleggiante sfilando il pezzo


 si toglie il canottino con l'O-Ring per guarnizione sfilandolo dal corpo galleggiante. A volte rimane infilato nella parte della ghiera. Funge da rubinetto


in questo caso, c'era del deposito, materiale che si è staccato dal tubo dell'acqua in seguito a dei lavori sull'impianto. Il granellino di ruggine non permetteva la chiusura del gommino e l'acqua tracimava dal foro del troppo pieno, formando quel rigolo d'acqua e poi deposito di calcare, fastidioso, all'interno del vaso.


qui si vede il gommino che chiude o apre per il riempimento della vaschetta, tramite il leveraggio collegato al galleggiante. Con il corpo estraneo, di cui sopra, non chiudeva bene. Nel caso il gommino fosse consumato, deformato o "cotto", si può sostituire.


un breve video







giovedì 20 settembre 2012

come si usa il teflon

Il nastro di teflon è molto sottile e viene usato per giunzioni di parti filettate.
Si usa per tubazioni di acqua, anche potabile, per impianti di aria compressa e anche per tubazioni di olio caldo e sotto pressione.
Non bisogna aver paura di esagerare durante l'uso, perché il nastro di teflon, quando si avvitano le parti, si schiaccia e diminuisce di volume. Provate ad avvitare un pezzo e poi svitatelo, sembra quasi che il teflon sia sparito. Quindi se volete assicurarvi una sicura tenuta fate alcuni giri di nastro formando un discreto spessore.
Bisogna avere l'accortezza di non debordare, ma rimanere distanti dal bordo esterno del filetto, almeno un paio di millimetri. Questo per evitare che durante l'avvitamento il teflon venga trascinato in seguito allo schiacciamento e si stacchi andando ad ostruire il tubo. L'inconveniente si può verificare soprattutto per pezzi di piccolo diametro.

un breve video

mercoledì 5 settembre 2012

tubo flessibile della doccia

Capita e per fortuna non spesso che si rompe il tubo flessibile della doccia.
In  pratica si stacca il tubicino di gomma che è all'interno di quello flessibile e l'acqua, anziché uscire dai fori del soffione esce all'imbocco del manico dello stesso.


qui a sinistra si vede il tubicino di gomma trasparente che esce da quello flessibile. Qui a destra come deve essere infilato nel pezzo in ottone prima di essere avvitato il manico.





   



       

                                                                                                                  

martedì 28 agosto 2012

come si usa la stoppa o canapa su filettature metalliche

Se capita di fare piccole riparazioni idrauliche e dobbiamo usare la canapa o stoppa come tenuta su filettature in tubi di metallo, ferro zincato, ottone, alluminio, rame, ecc., sconsigliata per giunzioni con plastica,  possiamo vedere come si procede con questo breve video.






La stoppa va sempre avvolta seguendo il senso della filettatura, destra o sinistra.
Non esagerare con la quantità, ma assicurarsi che sia ben distribuita sulla parte filettata.
Dipanare bene la quantità di stoppa da utilizzare, poca, sottile e lunga circa 15/20 cm per piccoli diametri.
Usare la pasta che garantisce un facile smontaggio anche a distanza nel tempo.
Non usare per giunzioni con parti in plastica. La stoppa si rigonfia impregnandosi di acqua e potrebbe spaccare il tubo in plastica o simile, usare in questo caso il teflon.


giovedì 28 giugno 2012

cassetta del wc perde un filo di acqua

Vediamo alcune foto, in sequenza, scattate durante la sostituzione del palloncino di una vaschetta per wc della Faismilani.

Si smonta, come già visto anche in altri video, il coperchio della vaschetta.

Poi si smonta il tutto, si estrae il canotto, che in questo ultimo modello è pieghevole. Il canotto diviso in due parti è tenuto assieme da una gomma che permette di piegarlo agevolando cosi l'estrazione della parte da sostituire.

Qui si vede la gomma che fa da giunzione tra i due  mentre viene piegata
per l'estrazione.

ed ecco la guarnizione a palla. Oltre ad esserci la gomma ormai "cotta" si  vede anche del deposito di calcare.

















Il pezzo si cambia tutto intero. Con meno di 10 euro




Volendo si può cambiare solo la guarnizione a palla.





Si sfila dal canotto. Per inserire il pezzo nuovo, se si trova difficoltoso l'inserimento, causa la forma conica della sede, è sufficiente lubrificare un po' la superficie del canotto.


domenica 10 giugno 2012

ferro a vapore con caldaia


Un comune  ferro a vapore con caldaia, come tutti gli elettrodomestici, prima o poi si può guastare e a volte, con pochissimi euro, lo si può anche riparare da soli.


Quando si preme la levetta sotto il manico per far uscire il vapore e non esce, un difetto che si presenta in modo saltuario all'inizio e poi sempre in peggio, o a volte, rilasciando la levetta il vapore continua ad uscire normalmente, molto probabilmente si tratta del microinterruttore che si sta rompendo o è rotto.


                                                 

Per la riparazione bisogna procurarsi:

 l'apposito cacciavite a forma stellare e con foro.

Il pezzo di ricambio.

Generalmente, prima si smonta il pezzo guasto e poi lo si porta con se per prendere il ricambio.



vediamo il video









domenica 20 maggio 2012

Perdita cassetta WC


Vediamo come si fa a sostituire il gommino della valvolina che chiude l'acqua della vaschetta del water tramite il galleggiante.

Possiamo vedere diversi tipi di vaschetta di diverse marche, cliccate qui

Come al solito ci si accorge che qualcosa non va perché continua a scendere un rigagnolo d'acqua nel water.
Le cause possono essere due.

  1. la palla di gomma all'estremità del tubo troppo pieno, con il tempo e l'acqua, si deforma e non tiene più. In questo caso potete vedere il video già pubblicato nel 2009
  2. il livello dell'acqua supera il tubo del troppo pieno con pallina e ricade nel vaso
  3. il galleggiante si è sregolata e carica troppa acqua. Molto improbabile
Togliendo la placca esterna e altre parti si riesce a vedere l'interno della vaschetta e capire quale sia il problema.



In questo caso c'è troppa acqua e tracima dal troppo pieno.





La valvola di chiusura comandata dal galleggiante non chiude
per presenza di sporco o perché la gomma della guarnizione
a scodellino è consumata.

In questo caso è consumata.




vediamoci il video











lunedì 26 marzo 2012

Piano cottura a GAS come funziona

aperto in due il piano_cottura, troviamo un groviglio di fili.
fig,1
Fili elettrici che prendono la corrente 220v e tramite un microinterruttore la portano ad un trasformatore ad alta tensione per fare la scintilla, da qui va alle candelette di accensione che tramite le scintille dovute alle scariche provocate dall'alto voltaggio accendono il gas e si ha la fiamma.

fig.3

Il trasformatore è formato da bobine e da un circuito elettronico il tutto annegato dentro una fusione di materiale isolante per impedire che venga accidentalmente a contatto con liquidi.

fig.4
i cavetti colorati blu-marrone prendono la corrente e la portano, tramite il microinterruttore che si chiude premendo sulla manopola, al trasformatore per scintille che a sua volta aumenta la tensione per scaricarla sulla puntina, candeletta, d'accensione posta vicino alla piastra tramite i cavetti bianchi con isolamento per altatensione. Pigiando su una sola manopola si alimentano tutte le candelette contemporaneamente.





fig.5
in primo piano si vede il microinterruttore che viene premuto dalla levetta di plastica nera (una specie di cappuccio) bloccata alla manopola in ottone







fig.6
Candeletta (bianca) vista sul piano cottura, a fianco la termocoppia.
La termocoppia col calore dalla fiamma genera una corrente che può arrivare anche a circa 260mA e oltre. Quel tanto che basta per magnetizzare il magnete della valvola.







fig.7

candeletta vista dal retro sulla piastra fiamma 









fig.8



termocoppia come si trova in commercio.

All'interno del tubicino di rame si trova un filo conduttore isolato
per alimentare la bobina del magnete.






fig.10  il magnete

fig.9  il magnete











fig.11   bobina magnete
fig.12    vite minimo
                                               










Fig.13
In posizione normale, con fiamma spenta, il GAS (linea gialla) arriva fino alla camera del magnete e trova la via chiusa. Il magnete con la sua molla spinge la guarnizione contro la battuta e non lascia passare il gas, dall'altra parte, il corpo in alluminio del magnete, avvitato contro il tappo in ottone fa da tenuta. Pigiando verso il basso la manopola, si chiude il micro_interruttore che alimenta il trasformatore per le scintille e fa scoccare la scintilla a tutte le candelette.
Nello stesso tempo, la punta conica posta all'estremità della levetta della manopola, spinge a sinistra l'asta di rimando.



Fig.14
L'asta di rimando, spinge a sua volta l'alberino con molla del magnete aprendo il passaggio al gas.
L'alberino del magnete porta la sua base a contatto con la parte che si magnetizza appena si accende la fiamma che riscalda la termocoppia. Questa produce corrente sufficiente a tenere ancorato l'alberino.
Il gas passa dai fori posti sulla valvola conica solo quando questa viene ruotata e i fori coincidono con i passaggi del minimo o del massimo (fig.18 e 19) posti sulla parete del corpo fisso.



Fig.15
una volta ruotata la manopola l'alberino, spinto da una molla verso l'alto, mantiene comunque aperto uno spazio tra la punta conica e la valvola conica, questo perchè vi è una fresatura all'interno della base in alluminio (il coperchietto che tiene assieme la parte della valvola conica) che ne impedisce il ritorno completo verso l'alto (fig.16 e 17).
Se si dovesse spegnere la fiamma, la termocoppia non produce più corrente, il magnete si smagnetizza, la molla spinge l'alberino del magnete con guarnizione contro la battuta in ottone e chiude il passaggio del gas, anche con la manopola in posizione di apertura.



fig.17




fig.16















fig.18
                                                                                     
fig.19
























PRESTARE ATTENZIONE IL GAS - NON HA ODORE -